Ordinanza Portici

  • 30.06.2025

Ordinanza Portici


Commento della Società Commercianti Industriali e Artigiani del Locarnese sulla nuova Ordinanza municipale Città di Locarno del 2 settembre 2024 sull’uso dei portici

La Società Commercianti di Locarno prende atto dell’entrata in vigore della nuova Ordinanza municipale sull’uso dei portici, e riconosce lo sforzo dell’autorità comunale di regolamentare in modo chiaro e ordinato uno spazio pubblico tanto simbolico quanto funzionale per la nostra città.

Siamo consapevoli del valore architettonico e storico del nostro centro, e condividiamo l’obiettivo di preservarne il decoro e la fruibilità collettiva. Allo stesso tempo, sentiamo il dovere di esprimere alcune considerazioni critiche in merito alla tempistica, alle modalità applicative e all’impatto economico di questa nuova normativa, in un contesto che vede il commercio di prossimità affrontare una delle crisi più gravi degli ultimi anni.

Il 2025 si sta rivelando un anno particolarmente difficile per il commercio al dettaglio: l’inflazione sui costi fissi, la contrazione dei consumi, l’esplosione dell’e-commerce e i cambiamenti nelle abitudini turistiche stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza di molte attività storiche. In questo scenario, ogni intervento regolatorio – anche se motivato da legittimi principi di pianificazione e tutela – deve essere valutato con attenzione e proporzionalità, affinché non diventi un ulteriore fattore destabilizzante.

L’ordinanza attualmente in vigore, pur animata da buone intenzioni, ha generato confusione, incertezza e costi per molti commercianti, alcuni dei quali hanno agito tempestivamente per adeguarsi, mentre altri si trovano tuttora in difficoltà interpretative o operative. La mancanza di misure transitorie di accompagnamento (supporto tecnico, incentivi o chiarimenti personalizzati) rischia di colpire soprattutto i piccoli esercizi, già fragili e con risorse limitate.

Inoltre, segnaliamo come alcuni passaggi dell’ordinanza – in particolare quelli legati all’uso delle insegne, all’arredo esterno e alla permeabilità degli spazi – necessitino di una riflessione più ampia e condivisa, affinché la tutela dello spazio pubblico non si traduca in una perdita di identità, attrattività e visibilità per chi ancora oggi sceglie con coraggio di investire nel commercio fisico.

Auspichiamo pertanto che l’applicazione della norma avvenga con spirito di collaborazione, dialogo costante e disponibilità ad accogliere suggerimenti e adattamenti. La vitalità dei portici non si garantisce solo con regole, ma con la presenza viva e sostenibile di chi quei portici li anima ogni giorno: negozi, bar, attività locali, artigiani e persone.

A conferma di queste impressioni, abbiamo realizzato nel giugno 2025 un sondaggio tra i commercianti attivi sotto i portici o nelle vie adiacenti, con l’obiettivo di raccogliere dati oggettivi e opinioni dirette sull’applicazione della nuova ordinanza. Sebbene il campione sia ristretto (10 risposte), esso offre una fotografia qualitativa significativa.

 

I risultati evidenziano alcuni aspetti chiave:

·        Il 50% degli intervistati non è certo se la propria attività debba adeguarsi all’ordinanza, segno di una comunicazione ancora poco chiara o non personalizzata.

·        Solo 2 su 10 risultano pienamente adeguati, e solo 1 su 5 possiede un’autorizzazione valida, mentre la maggioranza è ancora in fase di richiesta o in attesa di indicazioni.

·        Circa il 60% non ha ancora effettuato modifiche a insegne o arredi, sebbene alcuni le prevedano.

·        L’impatto dell’ordinanza viene percepito in modo sfumato e non ideologico: il 40% lo ritiene positivo, il 30% segnala cambiamenti operativi, e un ulteriore 30% non ha rilevato effetti rilevanti.

·        Sul piano della comunicazione istituzionale, il 40% dei commercianti trova difficile interpretare l’ordinanza, e il 20% dichiara di non averla nemmeno approfondita.

·        Le aree dove i commercianti chiedono più chiarezza e supporto sono l’iter autorizzativo, l’illuminazione delle vetrine, la gestione degli arredi mobili e l’uso delle insegne.

 

Infine, i commenti aperti raccolti nel sondaggio sottolineano esigenze pratiche (visibilità dei negozi, accessibilità per famiglie con passeggini, decoro e pulizia dei portici) e una percezione diffusa di applicazione disomogenea dei controlli.

 

Questi dati rafforzano la nostra convinzione che, per avere successo, l’ordinanza debba evolvere in uno strumento condiviso e applicabile, che tenga conto non solo delle esigenze urbanistiche, ma anche della realtà economica e sociale delle attività locali. Siamo pronti a collaborare per costruire insieme una Locarno ordinata, accogliente e commercialmente viva.


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